Cari amici.....

Dammi qualcosa cui attaccarmi,
un ramo, uno scoiattolo,
qualcosa di palpabile e vivo:
non mi bastano più quei lunghissimi
sogni.
Umberto Tasca (1963)

Statuto della Libera Associazione degli Amici di Ambicò (30 maggio 2010)

Per onorare la memoria di Umberto Tasca, che alla cascina Ambicò ha trascorso momenti felici della sua vita, dividendosi tra tagliare il prato e potare le piante, realizzare opere di arte povera, elaborare testi e tabelle al computer e organizzare seminari, viene istituita con il presente Statuto una Associazione, con il nome di Libera Associazione degli Amici di Ambicò.

Presidente

Presidente e unico responsabile è Anna Piccinini Tasca.

Finalità della Associazione

La Libera Associazione degli Amici di Ambicò si fonda sull’amicizia e sul lavoro, in una repubblica di persone che desiderano mantenere il sito di Ambicò il più possibile come era ai tempi del Tasca e sono disponibili a prestare un loro contributo lavorativo per contrastarne l’inevitabile degrado.

Soci

Possono essere soci della Associazione tutti coloro che sono stati amici di Umberto Tasca e hanno nel cuore il suo ricordo. Ogni socio riceverà una tessera riportante il suo nome e cognome, e l’impronta in colore del suo indice, come stampato da Umberto in occasione della festa del pensionamento (maggio 2004). Saranno costruite tessere analoghe per tutti coloro che non erano presenti in quell’occasione.

Le tessere avranno una numerazione progressiva e casuale dal momento in cui si inizierà la distribuzione.

Sarà costituito anche un Albo dei Soci, che riporterà i nomi di tutti i Soci dal momento della fondazione della Associazione.

Sulla rete è stato creato un blog con lo stesso nome della Associazione, dove i soci potranno inserire le loro fotografie e scrivere i loro commenti.

Per ulteriori informazioni rivolgersi a:

Anna Piccinini

e-mail:

piccinini_anna@fastwebnet.it

annapicci8@gmail.com

mercoledì 4 agosto 2010

Viaggio nel Romanico catalano

Cari amici, è già passato un mese, ma vi voglio relazionare sul viaggio che ho fatto a fine giugno nella zona della Catalogna a ridosso dei Pirenei. E' stato un viaggio interessantissimo, perché abbiamo sia camminato nei fondovalle e verso i passi sia visitato una miriade di piccole chiese romaniche, in una zona che adesso è agricola con qualche pretesa di attrazione turistica (la bolla edilizia di Zapatero!), ma nell'Alto Medioevo era al centro della storia d'Europa, una terra ricca e potente, in posizione strategica. Per darvi qualche riferimento geografico siamo partiti da Gerona, dove abbiamo cominciato a visitare le bellissime cattedrali di Sant Feliu e di Sant Pere de Galligants, poi abbiamo toccato Banyoles e abbiamo visitato Besalù (anche qui chiese romaniche a iosa). La prossima tappa è Ripoll, da cui partiamo per una passeggiata bellissima tra le ginestre verso la Seu d'Urgell. Altra passeggiata verso Esterri D'Aneu, fino a Vielha (lungo la strada varie soste per chiesette campestri). La valle del Boi, meta del giorno successivo, è costellata da chiese romaniche tanto da essere patrimonio mondiale dell'Unesco. Passati di nuovo i Pirenei ci fermiamo a Saint Bertrand de Comminges e infine a Carcassonne, per vedere l'idea sbagliata che del Medioevo avevano Viollet-le Duc e compagni. Ultima visita chiesistica a Saint Gilles, che ha una delle cattedrali più interessanti del romanico meridionale. Siamo stati accompagnati da una bravissima guida che ha fondato a Genova una associazione che si chiama "Arte sul cammino", proprio perché abbina le camminate alle visite di cose d'arte. Ci ha reso vive queste vecchie pietre seppellite nella storia, facendo risorgere a nuova vita le persone che lì hanno vissuto e sofferto per realizzare nella materia inerte i loro sogni. Poi questi genovesi che bravi!! Non mi è mai capitato prima d'ora di fare una gita con delle persone che all'ora concordata sono pronte come dei pompieri e nessuno che si facesse aspettare. Per una come me, che è puntuale per genetica e ha passato la vita ad aspettare gli altri, mi è sembrato eccezionale. A fine agosto andrò a Pechino-Shanghai, per dare un'occhiatina al padiglione italiano dell'Expo. E' l'unico che i cinesi pensano di conservare dopo l'Expo, per via di quel cemento che fa trasparire la luce di notte, di brevetto italiano, che ai cinesi piace tanto. Almeno mi vedrò questo, perché su quello di Milano non ci conterei molto! Ciao a tutti e buon agosto. Io sarò ad Ambicò fino al 20, ci saranno le mie amiche di Milano e finiremo il lavoro di dipintura delle persiane. Ma se qualcuno volesse passare, il posto da dormire c'è sempre. Anna

2 commenti:

  1. ma... qualche foto in più? anche la Sardegna dove vivo (come la Corsica, come la Toscana, ecc) ha romanico a iosa e mi piacerebbe fare qualche confronto! quanto a Shangai, ho letto da qualche parte che il padiglione italiano è un'accozzaglia folkloristica e che bisogna visitare Spagna e Inghilterra. Vedrai se è vero... Buonviaggio!
    Francesca

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  2. Le antiche pietre guardano verso di noi con i loro occhi stanchi e accennano a un sorriso. Loro conoscono il verdetto e sanno quale sarà il nostro cammino.

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