giovedì 23 settembre 2010
Architettura moderna a Pechino
Cari amici, comincio a parlarvi degli impianti delle Olimpiadi, che sono stati al di sopra delle mie aspettative. Sono veramente impressionanti. Ne ho fotografati due: la piscina e lo stadio. La piscina è concepita come una grande scatola fatta di grosse gocce d'acqua: è infatti chiamata Water cube ed è suggestiva soprattutto di notte. E' un edificio ecologico: il materiale usato, che si chiama EFTE, un tipo di Teflon prodotto da Du Pont, cattura l'energia solare con cui riscalda l'acqua delle vasche ed è anche molto suggestivo in quanto cambia il colore con la luce. Durante il giorno filtra la luce naturale, risparmiando energia. Dentro è molto colorata e calda. Lo stadio è bellissimo: si chiama Bird's nest, cioè "nido d'uccello" ed è fatto come un grosso nido. E' costituito da un intrico di "tagliatelle" di acciaio che si intrecciano in modo apparentemente "naturale" e sono ricoperte dallo stesso materiale della piscina. Contiene 90.000 persone. Dopo un corridoio di smistamento, si apre il bellissimo spazio, tutto rosso, dello stadio vero e propio. Lo studio che l'ha fatto è svizzero, Herzog e de Meuron. Nella zona Olimpiadi un altro edificio molto bello è quello di Pei, dedicato all'informatica. Quelli che sanno dire le cose bene sostengono che questo edificio, pur essendo completamente contemporaneo, sa conservare la raffinatezza e la vernacolarità della tradizione cinese. Comunque è bello. Ma l'architettura che mi è piaciuta di più è quella del National Grand Theatre, concepito come una grande goccia d'acqua che si riflette in un lago di acqua vera per cui il disegno dell'edificio è raddoppiato dall'effetto specchio. L'ingresso al teatro è sotto il livello del terreno e, procedendo verso l'interno, si passa sotto l'acqua, visibile attraverso il pavimento vetrato. Dentro ci sono tre grandi sale: un auditorium, una sala concerti e uno spazio espositivo. L'architetto è Paul Andreu, il portoghese/francese che abbiamo già incontrato a Shanghai. Anche qui l'uso della parete vetrata è suggestivo. Impressionante è l'edificio CCTV, sede della TV di Pechino. L'ho fotografato attraverso il finestrino del pullman, perché eravamo su una autostrada trafficata e non ci si poteva fermare. La guida sosteneva peraltro che era il punto migliore per fotografarlo. Io mi sono sentita molto giapponese. L'ultimo edificio è l'Opposite House Hotel, di Kengo Kuma, di cui ho solo un particolare dell'interno. Ma l'ultima immagine è per la piccola bambina che fa pubblicità a (a un ristorante? bisognerebbe saper leggere il mandarino). Ciao. Anna
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